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Il caso di oggi è particolare, e non è ancora volto a conclusione data la complessità .
Vediamo come recuperare i dati da un SSD di Apple che si è bloccato durante un aggiornamento del sistema MAC.
Il dispositivo SSD, un disco a stato solido della capacità di un terabyte, si trova all'interno di un pc MAC. L'utente ha avviato l'aggiornamento del sistema operativo per passare all'ultima versione di macOS, High Sierra, che promette le più alte prestazioni mai avute prima e le più consistenti innovazioni.
L'aggiornamento procedeva regolarmente sul pc, fino a quando l'SSD si è bloccato e non è più ripartito. Il cliente non riusciva più a leggerlo in alcun modo.
Con la diagnosi preliminare eseguita sul dispositivo SSD presso il nostro laboratorio tecnico è emerso uno scenario non particolarmente complesso, non avendo a che fare con un disco danneggiato in maniera critica, ma con dati criptati che costituivano il vero problema.
I pochi settori danneggiati evidenziati sulla superficie del disco non avrebbero precluso una buona lettura, e quindi un buon risultato dalle operazioni di recupero dati.
Reduce della diagnosi di laboratorio dunque, l'SSD che si era bloccato durante l'aggiornamento del sistema MAC, aveva evidenziato un lieve deterioramento della superficie magnetica.
Il primo step è quello di estrarre l'SSD dal computer Apple, operazione che si esegue in fase preliminare, per poter avviare la diagnosi tecnica.
Come per qualsiasi altro dispositivo da cui andiamo a recuperare i dati è necessario eseguire un clone della memoria SSD per poi analizzare il set di dati.
Dall'analisi del clone si mostrava già una situazione nettamente complessa: tutti i file si presentavano come non interpretabili.
Qualora avviassimo ricerche a raw (per estensioni) non sarebbe possibile estrarre alcun file. La codifica prevista dal sistema Macintosh "rimescola" i dati e fa sì che possano essere riordinati ed interpretati solo ed esclusivamente con la chiave di accesso (chiave di accesso che ha valore solo su disco funzionante che riesce a montare regolarmente la partizione).
I dati non sono interpretabili dal momento che si è persa la partizione originale.
La password inserita dall'utente è la chiave effettiva dei dati, della loro codifica e decodifica.
Se avessimo lavorato su uno scenario tecnico differente, con un SSD funzionante, in caso di cancellazione ad esempio, avremmo potuto inserire ed utilizzare la password; su un SSD bloccato da cui occorre recuperare i dati non è possibile provvedere alla decodifica tramite inserimento password in alcun passaggio.
La problematica reale quando trattiamo un sistema Macintosh è che questi prevedono la criptatura dei file contenuti all'interno delle memorie, o che vengono inserite dall'utente al momento del primo utilizzo (la password utente per intenderci).
Se un SSD come quello di oggi, o qualsiasi altro dispositivo MAC, fosse stato integro senza particolari problematiche di funzionamento, o se la partizione fosse stata regolarmente montata, non ci sarebbe stato alcun problema rispetto al sistema di cript dei dati perchè conoscendo la password avremmo potuto inserirla, leggere direttamente il clone che poi avremmo provveduto a decriptare.
Quando operiamo invece su un sistema Mac, in qualche modo danneggiato che non viene correttamente riconosciuto, con la password purtroppo possiamo risolvere ben poco.
Un hard disk come il nostro SSD di oggi, durante le fasi di recupero dati, quando si vanno ad eseguire operazioni di disk cloning ad esempio, la codifica dei dati costituisce un impedimento serio alla possibilità di intepretare i file.
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Il livello blando di danneggiamento dei settori della superficie non avrebbero determinato particolari problematiche durante le fasi di recupero dati, poichè la corruzione delle zone danneggiate non era tanto estesa da determinarne.
Il danneggiamento di alcuni settori, seppur lieve, potrebbe però forse aver contribuito agli errori durante l'installazione dell'aggiornamento di High Sierra MacOS, insieme forse ad uno sbalzo di tensione, che ha bloccato la procedura.
Non si esclude inoltre un malfunzionamento della macchina Apple stessa durante l'installazione della nuova versione del sistema operativo.
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